venerdì 29 giugno 2007

SANREMO negli anni 80


Ecco la lista dei vincitori (insieme ai secondi e ai terzi posti) che hanno trionfato sul palco dell'Ariston nel corso dei vari Festival di Sanremo degli anni 80!

E voi quale preferite?

1980
1) Toto Cutugno con Solo noi
2) Enzo Malepasso con Ti voglio bene
3) Pupo con Su di noi


1981
1) Alice con Per Elisa
2) Loretta Goggi con Maledetta primavera
3) Dario Baldan Bembo con Tu cosa fai stasera?

1982
1) Riccardo Fogli con Storie di tutti i giorni
2) Al Bano Carrisi e Romina Power Felicità
3) Drupi con Soli


1983
1) Tiziana Rivale con Sarà quel che sarà
2) Donatella Milani con Volevo dirti
3) Dori Ghezzi con Margherita non lo sa

1984
1) Al Bano Carrisi e Romina Power con Ci sarà
2) Toto Cutugno con Serenata
3) Christian con Cara


1985
1) Ricchi e Poveri con Se m'innamoro
2) Luis Miguel con Noi ragazzi di oggi
3) Gigliola Cinquetti con Chiamalo amore

1986
1) Eros Ramazzotti con Adesso tu
2) Renzo Arbore con Il clarinetto
3) Marcella Bella con Senza un briciolo di testa

1987
1) Gianni Morandi, Enrico Ruggeri, Umberto Tozzi con Si può dare di più
2) Toto Cutugno con Figli
3)Al Bano Carrisi e Romina Power con Nostalgia canaglia

1988
1) Massimo Ranieri con Perdere l'amore
2) Toto Cutugno con Emozioni
3) Luca Barbarossa con L'amore rubato

1989
1) Anna Oxa e Fausto Leali con Ti lascerò
2) Toto Cutugno con Le mamme

3) Al Bano Carrisi e Romina Power con Cara terra mia

domenica 24 giugno 2007

Un'americana fra le cicale: gli anni 80 di HEATHER PARISI

Oggi splendida quarantasettenne, Heather Parisi (Hollywood, 27 gennaio 1960) inizia la sua carriera artistica nel lontano 1978 quando, durante una vacanza in Italia, viene scoperta dal coreografo Franco Miseria che dopo averla notata in una famosa discoteca romana la presenta a Pippo Baudo, regalandole l’occasione di una vita: Heather inizia così a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo italiano come ballerina talentuosa ma semi sconosciuta. Il debutto ufficiale avviene nel 1979 con lo show televisivo “Luna Park”, che le assicura la grande popolarità di cui tutt’oggi gode. Piovono copertine, spot pubblicitari, interviste e partecipazioni, oltre che il primo singolo (Black Out) e, nel 1980, la prima tournée in giro per la penisola.

L’81 è l’anno di Cicale che, insieme a La notte vola della Cuccarini, è senza dubbio una delle canzoni più conosciute e rappresentative di tutti gli anni 80 made in Italy. Questo brano, nato come sigla del programma “Fantastico 2” e corredato da un balletto non particolarmente indicato per chi soffre d’artrosi, porta la sua interprete al primo posto delle classifiche di vendita facendole conquistare, oltre a una vasta notorietà, anche il disco d’oro.


Nello stesso periodo esce il suo primo 33 giri, Cicale & Company, un concept album che racconta alcune spiritose storie di vita attraverso l’insolita metafora degli insetti. Il 1983 è invece l’anno di “Al Paradise”, lo show televisivo in cui Heather balla in coppia con Raffaele Paganini proponendo una nuova sigla, Radiostelle , che è ancora un successo. Nell’83 arriva la quarta edizione del varietà della Lotteria Italia, “Fantastico 4”, la cui sigla è il brano Ceralacca, che riporta la biondina hollywoodiana in Hit Parade con tutto l’album Ginnastica fantastica (in cui Heather non solo canta ma insegna gli esercizi per tenere il corpo in forma).

Poi il 1984 con “Fantastico 5” e Crilù, il nuovo 45 giri scelto come sigla della trasmissione e riproposto nell’85 in un medley con One Night In Bangkok (dal titolo Crilù in Bangkok). L’86 è l’anno della sigla Teleblù, ennesimo successo, e del debutto cinematografico con la commedia all’italiana “Grandi magazzini”.


Nell’87 esce il singolo Dolceamaro e la signora Parisi viene invitata da Adriano Celentano a partecipare alla nuova edizione di “Fantastico”. Infine, nel 1989 arriva “Stasera Lino”, il varietà condotto in coppia con Lino Banfi in cui, oltre a ballare e cantare sulle note del 45 giri Faccia a Faccia, Heather ha la possibilità di esprimere anche la sua vena di attrice brillante grazie a una serie di gag e scenette divertenti recitate in coppia con il celebre comico barese. Nello stesso anno la Parisi cambia rete, giorno e partner televisivo: dal sabato al venerdi sera, su Canale 5, in coppia con Johnny Dorelli. La trasmissione si chiama “Finalmente venerdì” e Heather lancia la sua nuova sigla, Livido, l’ultima degli anni 80, il cui video la presenta nelle vesti di una sexy donna di casa. La sua carriera prosegue negli anni 90, con l’incisione di qualche disco dance e la conduzione di Bellezze al bagno. Poi il matrimonio, la prima figlia e un po’ di teatro.

Oggi il suo ruolo televisivio è pressoché concluso, limitandosi a qualche comparsata in programmi altrui. Resta tuttavia il mito del suo personaggio, il ricordo indelebile di una grande professionista della danza, che è anche un punto di riferimento insostituibile per le nuove leve del ballo moderno. Come dire: Parisi c’est toujour Parisi.

sabato 23 giugno 2007

LAMBADA OBSESSION

Nella seconda metà degli anni ottanta l’Occidente scopre e si innamora della Lambada, antica danza boliviana portata al successo in lingua portoghese dal gruppo francese Kaoma.
Il ritmo trascinante della melodia, interpretata da una voce femminile passionale e ammiccante (vedi foto in basso), sprigiona una carica erotica tale da far impallidire anche un tango, garantendo a questo brano la conquista dei vertici delle hit parade con oltre cinque milioni di copie vendute in tutto il mondo.
Insieme alla canzone nasce anche un modo del tutto particolare di ballare, uno stile di danza provocante e disinibito in cui i corpi dei ballerini si stringono in una “morsa genitale” che lascia molto spazio alla libera interpretazione.
Un vero must degli anni 80, con un testo che è tutto un programma:

chorando se foi quem um dia so me fez chorar
chorando se foi quem um dia so me fez chorar
chorando estara, ao lembrar de um amor
que um dia nao soube cuidar
chorando estara, ao lembrar de um amor
que um dia nao soube cuidar

Ed ecco la cantante dei Kaoma oltre 20 anni di Lambade dopo!

domenica 17 giugno 2007

Demenziale è geniale: il DRIVE IN

Domenica 11 ottobre 1983, ore 20:30: Italia 1 manda in onda per la prima volta “Drive In”, un varietà comico-satirico ideato da Antonio Ricci e divenuto una delle trasmissioni più emblematiche della neonata tv commerciale degli anni 80.
I segreti del successo del programma, oltre all’ambientazione tipicamente statunitense e agli interventi sexy delle maggioratissime ragazze fast food, memorabili vallette cotonate sui pattini a rotelle, furono soprattutto le carrellate ininterrotte di divertenti sketch comici coi loro personaggi demenziali, le parodie di film e telenovelas, le prese in giro di atteggiamenti e modelli di comportamento e, non meno importanti, i modi di dire divenuti veri e propri tormentoni (da “chi ha cuccato la Cuccarini?” a “pippo pippo pippo pippo”).
Nelle prime edizioni lo sfondo alle varie gag era proprio il Drive-in gestito da Enrico Beruschi e Gianfranco D'Angelo, che cercava sempre di fregare il socio in affari con l'aiuto di uno scaltro ed esilarante Ezio Greggio.
Tra i comici italiani passati alla storia grazie al loro insostituibile contributo, oltre ai suddetti, si ricordano Francesco Salvi, Zuzzurro e Gaspare, Giorgio Faletti, Teo Teocoli, Sergio Vastano, Carlo Pistarino, Enzo Braschi, Mario Zucca, i Trettrè, Lucio Salis e Massimo Boldi.
Tra i personaggi femminili, invece, è doveroso citare la procace Carmen Russo, la volatilizzata Tinì Cansino e l’inossidabile Lory
del Santo.

Ma qual’era, fra quelli proposti di seguito, il vostro personaggio preferito?

Mano alle tastiere:

A) Vito Catozzo, improbabile guardia giurata della "Spazialpol" impersonata da Giorgio Faletti
B) Raffaella Carrà con le sue lacrime “a fontana” nate dall’estro di Gianfranco D’Angelo
C) il paninaro interpretato da Enzo Braschi
D) Totano2, il camionista presentato da Francesco Salvi
E) il Pippo Baudo di Gianfranco D’angelo, col suo allevamento di parrucchini
F) il professor Zichichirichì, parodia by Ezio Greggio dello scienziato Antonino Zichichi
G) il Carlino, ossia lo scemo di Passerano Marmorito con il suo "giumbotto" reso celebre da Giorgio Faletti.
H) il signor Armando, alias Gianfranco D’Angelo, con la cockerina Has Fidanken
I) lo studente universitario calabrese fuori sede e fuori corso impersonato da Sergio Vastano
J) l’autista d’autobus di Carlo Pistarino
K) il tenerone di Gianfranco D’Angelo
L) il conduttore dell'Asta Tosta recitato da Ezio Greggio
M) Marina Dante delle Povere, ennesima creatura di Gianfranco D’angelo

Io voto B!! E voi?

mercoledì 13 giugno 2007

Un rigurgito chiamato SGORBIONS

Raccapriccianti? Vomitevoli? Rivoltanti? Come definire i personaggi più squallidi che la storia delle figurine abbia mai conosciuto? Forse il modo più semplice è chiamarli con il loro nome:
SGORBIONS. Una lunga e fantasiosa serie di bambini mutilati, scatarrati, deturpati, impataccati, trafitti e scorticati che hanno spopolato fra le pagine degli album e i banchi delle scuole della fine degli anni 80.
Divertentissimi i nomi, degni rappresentanti dei propri soggetti: da Gastone Bubbone, a Rina Catarrina, da Bice Cicatrice a Lorenzo Fetenzo passando per Roberto Ventreaperto e Clemente Mortovivente.
Il retro di ogni figurina riportava sempre qualche “sgorbionata”, un breve testo grottesco o un commento piuttosto idiota con il solo scopo di rincarare la dose di demenzialità del prodotto finale.
Nati negli Usa come parodia dei bambolotti Cabbage Patch Kids (nella foto accanto),
il loro nome originale è Garbage Pail Kids (i ragazzi della banda della spazzatura).
Distribuiti nelle edicole a partire dal 1985 per quattro anni di fila, pochi sanno che nel 1987 si tentò addirittura di farli approdare al cinema grazie a un film con attori veri rivelatosi un flop di dimensioni colossali.
Oltre che in forma di figurine e per mezzo di un lungometraggio, gli Stati Uniti proposero gli Sgorbions anche nelle vesti di cartone animato, ma a causa dell’insorgere di svariate associazioni per la tutela dei diritti dei minori la serie televisiva ebbe vita breve.
Nel 2001 i Garbage Pail Kids hanno fatto il loro glorioso ritorno grazie all’apertura di un sito ufficiale dove, inserendo i codici raccimolati con l’acquisto dei pacchetti di figurine, si possono ottenere dei crediti virtuali con cui far crescere il proprio Sgorbions personale.
Il voltastomaco continua.

E per gli amanti del trash (ma proprio trash):

- il trailer del film: http://www.youtube.com/watch?v=bv-2QY5fAr0

- la sigla iniziale del cartone: http://www.youtube.com/watch?v=OAHTFGwPxc0

- una carrellata di immagini della versione spagnola (La Pandilla Basura): http://www.youtube.com/watch?v=KweO6R5joX4

- il sito internet: http://www.garbagepailkidsworld.com/

venerdì 8 giugno 2007

LA STORIA INFINITA: vivere è sognare

Tratto dall’omonimo best-seller dello scrittore bavarese Michael Ende (anno di pubblicazione del testo:1979), “La storia infinita” può essere ragionevolmente considerata una delle pellicole più
celebri e rappresentative di tutto il cinema “made in the 80’s”.

Protagonista è il piccolo Bastian (Barret Oliver), il classico bambino degli anni 80 vestito con una felpa infeltrita e pettinato a mò di scodella, che un bel giorno, scontento della propria vita (la madre è recentemente scomparsa, il padre lo trascura, i fastidiosi compagni di classe sono la sua croce quotidiana), si rifugia per sbaglio nella soffitta polverosa e cigolante della scuola trascinandosi dietro un vecchio libro di avventure da poco preso in prestito.

Il libro, che rivela subito la sue potenti doti magiche, racconta le peripezie del giovane Atreyu (Noah Hathaway), un intraprendente fanciullo guerriero che si batte con coraggio per difendere il mondo di Fantasia e la sua principessa, l’Imperatrice bambina (Tami Stronach), dall’avanzare della distruzione eterna, il Nulla.
Dopo aver solcato i cieli sulle ali del drago Falkor e percorso terre ostili in sella al fedele destriero Artax, sopravvissuto al passaggio per regioni irte di intralci e all’incontro con grottesche creature, Atreyu raggiunge finalmente l'Oracolo del regno di Fantasia, che gli indica il solo modo per salvare dalla devastazione la principessa: trovare un ragazzo terrestre che le doni un nome nuovo.


Quel ragazzo è Bastian, eroe per caso destinato a salvare il regno incantato proprio quando tutto sembra essere ormai andato perduto. Dall’unico granello di sabbia sfuggito alla furia del Nulla, infatti, sarà possibile, grazie ai sogni e ai desideri della gente, ricostruire il mondo di Fantasia da capo, come per la prima volta. La morale è semplice, saggia e di facile presa: per sopravvivere non bisogna smettere di sognare. Mai.


CURIOSITA':

- Il film, uscito nel 1984 e costato oltre 25 milioni di dollari (cifra record per una produzione tedesca), è stato realizzato negli studi della Bavaria Film di Monaco (tranne poche scene in esterno girate a Vancouver, Canada). E' possibile ammirare diverse parti del set originale nella visita guidata agli studi della Bavaria Film (Bavariafilmplatz 7), aperti da novembre a febbraio dalle 10 alle 15 e da marzo a ottobre dalle 9 alle 16.
Questo il sito ufficiale: http://www.filmstadt.de/

Ecco le immagini di alcuni dei personaggi del film esposti all'interno degli studi (clicca per ingrandire):



- La famosissima colonna sonora del film, "The Neverending Story", cantata dal secco e ossigenato Limahl (qui proposto nel consueto "com'era, com'è"), ha venduto più di 4 milioni di copie.

Per vedere il video:
http://www.youtube.com/watch?v=k82zw8lcl8w



- Michael Ende, l’autore del libro, profondamente indispettito dalla modalità di trasposizione cinematografica della sua opera, fece togliere il proprio nome dai titoli di coda concedendo tutt’al più un distaccato e amareggiato “liberamente tratto da”. Non contento aggiunse: “auguro la peste ai produttori. M'hanno ingannato. Quello che mi hanno fatto è una sozzura a livello umano, un tradimento a quello artistico”.

- Il piccolo Atreyu, nel corso delle riprese, ebbe un paio di lievi incidenti cadendo da cavallo e battendo la testa in una scena acquatica.


- Il magico medaglione che porta Atreyu - l'Auryn ("Splendore") – è oggi conservato dal regista Steven Spielberg nel suo ufficio.

- Riuscite a immaginare come sono diventati, ventitrè anni dopo, i personaggi del film? Ecco, in ordine di apparizione, Atreyu, l'Imperatrice bambina, il padrone della lumaca da corsa e il papà di Bastian:

lunedì 4 giugno 2007

Pioggia di POIS sugli anni 80

Sono un classico dei Sixteen. Abustati, riveduti e corretti negli anni 80. Dimenticati nei 90.
Oggi stanno tornando, forse con un filo di moderazione in più.

Si tratta dei pois, fitta pioggia di irresistibili palline colorate capaci di rendere festosa e sgargiante anche una cassa da morto.

Diversi nelle dimensioni (dai puntini quasi invisibili ai pallini di piccola o media grandezza fino alle bolle enormi che quasi arrivano a congiungersi le une con le altre) e molteplici anche nei colori (bianchi e neri quelli classici; gialli, verdi, grigi, marroni e viola i più audaci) questi simpatici motivetti sferici garantiscono un figurone se stampati su t-shirt, scarpe e borsette.


Spesso proposti insieme ad altre fantasie per rendere ancora più personale ed estroso un capo o un accessorio, i pois hanno rappresentato, per gli anni 80, un must di impeccabile stile per chi voleva sdrammatizzare l’austerità di un completo total black o caricare con un'ulteriore nota kitsch un look già visibilmente appariscente. Quando si dice “avere le palle”…

venerdì 1 giugno 2007

ANNI 80 fra zucchero e pan di spagna

Gli anni 80 sono stati, per eccellenza, il periodo del boom delle merendine confezionate.
Il top era consumarle dopo la scuola davanti ai cartoni della fascia pomeridiana, e con la scusa del “più latte e meno cacao” c’era chi se ne concedeva anche due o tre di fila (nulla di autobiografico, naturalmente).
Contendenti principali nella sfida per lo spuntino più sfizioso erano (e sono rimasti) Mulino Bianco, Kinder, Motta e Mr. Day.
La vastità della scelta era garanzia di soddisfazione anche per i palati più esigenti: snack morbidi o croccanti, merende semplici o ripiene, spuntini rotondi o di forma rettangolare, ovini bigusto e golose barrette di cioccolato primeggiavano fra i peccati di gola fuori pasto.











Tutt'oggi, nei supermercati, larga parte dei dolciumi-icona degli anni 80 continua a riempire i ripiani degli scaffali: il buondì, lo yoyo e la girella Motta, così come i muffin e le ciambelle Mr. Day, non hanno infatti mai smesso di accompagnare spuntini e prime colazioni; il tegolino Mulino Bianco (originariamente quadrato e composto da 4 strati, ora rettangolare a tre piani) resta uno dei dolcetti più gettonati; saccottini e crostatine, datati 1985, fanno ancora gola a oltre 20 anni di distanza, mentre camille e plum cake, proposti a partire dal 1989, sono sempre i benvenuti nelle dispense dei più attenti alla linea.















Fra i grandi assenti ormai fuori produzione di casa Mulino Bianco è invece doveroso ricordare il soldino, un trancio di pan di spagna ricoperto di cioccolato e sormontato da una ghiottissima monetina anch’essa a base di cacao, e il trascurato (nondimeno piacevole e invitante) tortino alla mela.


Ma qual’era, oltre al gusto, alla forma e alla confezione, il valore aggiunto che rendeva così appetibili pressochè tutte le linee di merendine di quel periodo? Risposta esatta: la sorpresina

Eh si, perché negli anni 80 quel che importa è sorprendere.
Le migliori? Impareggiabili quelle del Mulino Bianco: dalle fenomenali gommine colorate, con il loro profumo leggero e la scatola di cartoncino che ricorda quella dei fiammiferi di casa, fino ai chiassosi barattolini di latta contenenti piccoli giocattoli da costruire.
Memorabili e innumerevoli anche le collezioni di personaggi, i gadgets e le macchinine, racchiusi all’interno delle capsule gialle degli ovetti Kinder: difficile, del resto, non fare la felicità dei bambini con un po’ di cioccolato al latte e una sorpresa più o meno accattivante da montare.

Da non perdere alcuni siti dedicati all’esposizione e alla vendita di questi plastici regalini che hanno riempito i cassetti delle camerette di ciascuno di noi:

http://www.allegrocollezionista.it/italiano/show.asp

http://www.sorpresine.it/

http://www.collectionisland.com/collezionismo_sorpresine_kinder.htm

http://sorpresissime.blog.tiscali.it/