martedì 20 gennaio 2009

IL RAGAZZO DI CAMPAGNA del 1984: "E vissero contadini e contenti"

Interpretato brillantemente da un esilarante Renato Pozzetto quarantaquattrenne sotto la direzione della coppia di registi Castellano e Pipolo che ne hanno curato soggetto e sceneggiatura, “Il ragazzo di campagna” è un famosissimo film comico del 1984 il cui titolo riprende da vicino la morale della favola de “Il topo di campagna e il topo di città” dello scrittore greco Esopo.

La pellicola ha per protagonista Artemio (Renato Pozzetto), un contadino che vive più o meno spensieratamente nella realtà statica e anacronistica di Borgo Tre Case, piccolissimo paese (inventato) della Brianza, in provincia di Milano, abitato solo da anziani, dove l'unico passatempo è osservare il passaggio dei treni.

Artemio vive in una fredda casa di campagna insieme all'anziana e paffutissima madre (Clara Colosimo) che vorrebbe vederlo sistemato insieme a Maria Rosa (Sandra Ambrosiani), l'unica ragazza del paese da tempo innamorata di lui, seppur respinta.

Arrivato ai quarant'anni Artemio si rende conto di non avere mai realmente vissuto un’esistenza vera al di fuori dei confini del suo piccolo paese, realizzando di non voler continuare ad essere un contadino per tutta la vita.

Sull’onda del suo entusiastico spirito d’iniziativa, Artemio decide così di lasciare tutto per trasferirsi a Milano, ma appena arrivato in città un vigile urbano gli sequestra il mezzo di trasporto, un vecchio ed ingombrante trattore che intralcia il traffico di tutto il centro cittadino.

Non sapendo dove andare chiede aiuto a suo cugino Severino (Massimo Boldi), trasferitosi a Milano diversi anni prima, che gli offre ospitalità e lavoro; Artemio accetta, ignaro della vera attività di Severino, ladruncolo di bassa lega che a sua insaputa lo coinvolge in uno scippo. Resosene conto, Artemio lo abbandona dopo aver restituito la refurtiva alla sua legittima proprietaria, Angela, una bella ragazza di 26 anni, impiegata in carriera presso una grossa azienda multinazionale.


Tra i due nasce una buona amicizia e Angela procura ad Artemio una sistemazione presso un piccolissimo e costosissimo residence. L’ex contadino si dedica, nel frattempo, alla goffa ricerca di un lavoro, passando dall'assicuratore al metronotte e dall'attore di spot all'accompagnatore per non vedenti, ma sempre senza successo. Ben presto Artemio, disoccupato, squattrinato e ancora disorientato nell’insolito trambusto cittadino, si innamora di Angela perdutamente: dopo svariati e malriusciti tentativi di dichiararsi a lei, arriva a vendere perfino il proprio sangue per comperarle un anello e farle una proposta di matrimonio, da lei puntualmente rifiutata.


Disperato, Artemio tenta il suicidio gettandosi nel fiume Naviglio, ma viene salvato da un barcaiolo che gli propone di lavorare per lui, vendendo droga ai ragazzi davanti le scuole.
Artemio rifiuta indignato e nell’inveire contro la città e i suoi abitanti spuntando sulle automobili parcheggiate viene fermato dalla polizia che lo rimanda al suo paese.

Ritornato alla sua pacifica esistenza di contadino, un giorno riceve inaspettatamente la visita della bella Angela, che nel frattempo ha scoperto che lui, nonostante la sua goffaggine, è stato accettato a un colloquio di lavoro per diventare assicuratore:

divenuto per lei un "buon partito", la ragazza accetta la sua vecchia proposta di nozze, ma Artemio, conscio dei sentimenti non sinceri della ragazza, decide di sposare l'unica donna che lo abbia sempre e solo amato per quello che è, ovvero Maria Rosa (fattasi, nel frattempo, molto più carina) e di vivere con lei eternamente "contadini e contenti!"


- Citazioni: http://www.movieup.it/Frasi%20Celebri/ilragazzodicampagna.htm


- Le location del film: http://www.movieup.it/Frasi%20Celebri/ilragazzodicampagna.htm


- La sigla iniziale: http://www.youtube.com/watch?v=0vBAY-UY2t4

- La preparazione del pranzo: http://www.youtube.com/watch?v=MeermFP7o1w